Appena concluso il mio primo mese di prova con Netflix è giunto il momento di tirare le somme: in questi 30 giorni ho visto qualcosa su Netflix almeno quotidianamente, senza escludere quei giorni dove ho usufruito anche di più contenuti. Il vantaggio, poi, di poter guardare i video anche su tablet o fuori casa avendo a disposizione un browser ed una connessione adeguata (ADSL o LTE) è un grande “plus” da non sottovalutare.
Passiamo ai contenuti. Appena si accede al sistema, sia via web o con il client, ci viene chiesto chi vuole guardare Netflix: per ogni utente è infatti possibile creare un profilo che verrà personalizzato con i contenuti preferiti, che potrebbero piacerti o già visti. Pertanto i miei contenuti saranno diversi da quelli di mia moglie o di eventuali figli, rendendo l’esperienza ancora più personale.
Bene, consideriamo intanto la spesa: 9,99€ per i contenuti in HD usufruibili contemporaneamente da due dispositivi, anche distanti tra loro. Su questo valore è opportuno considerare tutto il resto, ovvero la qualità e la tipologia di contenuti disponibili e se le proprie preferenze “cinematografiche” sono compatibili.
In questi 30 giorni ho visto, più che altro, documentari. Su Netflix ce ne sono tantissimi, ben fatti, quasi tutti in lingua originale (con sottotitoli in italiano, o anche in inglese, configurabili) e sugli argomenti più disparati.
L’ultimo che ho visto, “L’uomo per bene”, attraverso filmati originali d’epoca e con la lettura delle epistole riservate di Heirich Himmler, mette in risalto le mille sfaccettature del regime nazista ed aiuta a comprendere la follia del terzo reich, narrato da uno dei suoi principali protagonisti. Per gli amanti del genere, bello e ben fatto anche “Hiroshima: BBC History of World War II”, che racconta attraverso filmati d’epoca e la voce dei protagonisti americani e giapponesi l’esplosione della prima bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima.
Da consigliare anche “H.O.T. Human Organ Traffic”, che affronta l’orrore del traffico di organi espiantati da poveri donatori del terzo mondo per salvare le vite dei ricchi occidentali, attraverso il traffico controllato dalla criminalità organizzata, e “Hot Girls Wanted“, sull’industria del porno e lo sfruttamento di giovani ragazze americane che, accecate dai facili guadagni, svendono il proprio corpo e la propria dignità: il documentario segue l’esperienza di tre giovani wannabe-pornostar con testimonianze anche drammatiche sul mondo del porno usa e getta. Sempre sul tema, interessante anche “After Porn Ends“, che racconta la carriera di alcuni famosi attori a luci rosse degli anni 70-80-90 e la loro vita al termine della carriera nel mondo del porno.
Sul tema dei diritti civili, della rete e della guerra informatica consiglio “Anonymous – L’esercito degli Hacktivisti” e “The Internet’s Own Boy: The story of Aaron Swartz”, ben fatti e molto utili per comprendere Internet ed il suo mondo.
Molti i documentari sull’alimentazione, l’ecologia e l’industria farmaceutica, come “Fat, Sick & Nearly Dead” (una specie di “Super size me” al contrario), “Resistenze” che parla dell’abuso degli antibiotici e del grave problema sui ceppi batterici resistenti ai farmaci, “Fed Up” sulle cause dell’obesità infantile e della sovralimentazione, “Cowspiracy – Il segreto della sostenibilità ambientale” sull’impressionante costo di risorse degli allevamenti intensivi e del consumo di carne.
Non possono ovviamente mancare documentari sull’ambiente e sulle sfide dell’uomo contro la natura, come la conquista della vetta del K2 raccontata in “The Summit K2”, le dolorose testimonianze sull’attentato alla Maratona di Boston su “The Thread” o le prigioni mentali della fede denunciate nel documentario “Going Clear – Scientology e la prigione della fede”.
Come film, sul catalogo di Netflix si trovano molte produzioni indipendenti, fuori dai normali flussi di distribuzione cinematografica, e molte produzioni ben fatte ma che non hanno raggiunto il successo meritato. Non trovate, lo dico subito, i cosiddetti “cinepanettoni” o molti b-movie.
Mi sono piaciuti molto questi titoli:
-
Reality
-
Il sospetto
-
Magdalene
-
Source Code
-
The Lincoln Lawer
-
Miele
-
The Pill – La pillola del giorno dopo
ma ovviamente ognuno saprà trovare, fuori dalla banalità dei filmetti da mezza stagione e dalle ultimissime uscite, i suoi preferiti.
Per concludere, consiglio Netflix a tutti coloro che amano i documentari e che desiderano approfittarne per fare pratica con l’inglese: l’ascolto di film in lingua originale è un ottimo esercizio per migliorare il “listening“.