Quella maledetta TV sempre accesa…

Non saprei dire se tutte le case in Italia sono così, ma in gran pare di quelle dove sono entrato c’era sempre lei, la TV, accesa.

Grande o piccola, la TV era presente, con i suoi jingle ripetitivi, i suoni sempre uguali, le voci stridule e gli applausi finti.

Quanti non ci fanno neanche più caso, talmente assuefatti a quel suono ed a quelle immagini provenienti da chissà dove e chissà per quale motivo, in merito a chissà quale argomento.

Qui non si tratta, infatti, di stendersi sul divano per guardarsi un bel film o un programma interessante: il problema è quando la TV diventa antidoto alla solitudine che molti giustificano con “mi fa compagnia“. Una presenza gentile, mai invadente ma pervasiva, che ripete come un mantra messaggi commerciali a fomentare bisogni atavici ed illusioni.

O, peggio, quanto la TV accesa è una consuetudine familiare: si accende la mattina, appena svegli, e si spegne la sera, prima di andare a dormire. Ininterrottamente, la TV riversa il suo carico di messaggi mediatici durante tutta la giornata, indiscriminatamente.

Mi terrorizza, e mi preoccupa, vedere i bambini imbambolati davanti allo schermo luminescente della TV: la loro mente, acerba, come reagirà davanti a questa valanga di messaggi pubblicitari, di voci, di immagini ?

E quella maledetta TV sempre accesa, che vomita nelle nostre vite e nelle nostre famiglie il suo messaggio omologatore di mode, di tradizioni, di costumi. Che ci dice come vestirsi, cosa mangiare, come pensare ed anche come votare. Perché la TV è prima di tutto uno strumento di controllo delle masse, concepito per “distrarre”, per calmare, per educare. Per creare prigioni e gabbie mentali, che non hanno sbarre ma che condizionano la vita e la società, rendendoci succubi e schiavi.

Spegnete la TV.

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