Taralli lucani

Dopo aver trovato la ricetta su questo sito web, ho deciso di provare anche io a fare i taralli lucani (che in realtà si chiamano “scaldatelli lucani”). Beh, innanzitutto vi dico che sono diversi dagli altri tipi di tarallo: quello pugliese, piccolo e friabile, e da quello napoletano, speziato e con le mandorle. Il tarallo, o scaldatello, lucano può essere fatto con tanti tipi di spezie (peperoncino, olive…) ma ho deciso di provare la ricetta tradizionale, quella con il finocchietto (che poi, alla fine, ho usato l’anice).

Le dosi sono quelle elencate nel link succitato, con una piccola aggiunta:

  • 500gr di farina “00” o “0”
  • 500gr di semola rimacinata di grano duro
  • 1 bustina di lievito secco per pizza (quello nelle bustine, per capirsi…)
  • 350gr di acqua
  • 200gr di olio extravergine di oliva
  • 25gr di sale
  • 40gr di semi di anice o finocchietto
  • 1 uovo

Si mescolano le due farine, aggiungendo lievito, sale ed anice. A questo punto si aggiunge all’impasto l’acqua, l’olio e l’uovo (intero). Si inizia a lavorare l’impasto con le mani (o con l’impastatrice, se l’avete…) fino ad ottenere un impasto consistente ed elastico, senza esagerare (l’impasto ideale è quello che non si attacca alle mani).

Ho lasciato riposare l’impasto per una mezzoretta e poi ho predisposto una bella pentola di acqua bollente per la lessatura del tarallo. Nel frattempo ho anche sistemato un canovaccio e preso la schiumarola per togliere e metter ad asciugare i taralli. Se volete potete anche iniziare a predisporre le teglie con la carta forno pronte per l’informata (ma vi dico che la preparazione è abbastanza lunga, percui avete tutto il tempo che volete).

Adesso si inizia con la parte impegnativa: si prende un pezzetto di pasta e si lavora fino a ricavare un vermicello di circa 1 cm di diametro (consiglio: non fateli troppo grossi che gonfiano e poi hanno difficoltà a cuocere all’interno), dividendolo a circa 10-15 cm. Unire le due estremità e poi mettere a bollire il tarallo nell’acqua bollente. Dopo qualche minuto il tarallo sale a galla: usando la schiumarola per toglierlo, si scola e si adagia su un canovaccio pulito ad asciugare. Non appena sarà raffreddato, lo si sistema in una teglia, sulla carta forno.

Con il forno a circa 200°C, si infornano le teglie (anche in modalità ventilato) per circa 20-30 minuti, controllando di tanto in tanto per evitare di bruciarli. Quando iniziano a dorarsi, la cottura è ultimata e…buon appetito !

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