Uno sbiadito bollino nero

“Non lamentarti del traffico: il traffico sei tu.”

La crisi si sente, anche per le strade. Ricordo che venne data una enfasi particolare alla notizia che Autostrade Spa aveva dato, nelle previsioni di traffico, solamente una giornata da “bollino nero”.

Io ero lì, in auto, proprio mentre altri milioni di connazionali decidevano di spostarsi per le tanto agognate ferie estive. Il grande esodo, sotto il caldo sole di agosto, era iniziato.

Non crediate che sia talmente masochista da prendere le ferie proprio nel periodo più “caldo” dell’anno: purtroppo, già da un paio d’anni, l’ateneo di Siena ha deciso di chiudere i battenti ed obbligare alle ferie tutti i suoi dipendenti. Così nel mese di Agosto, essendo da veri masochisti andare in ferie in questo periodo, ne approfittiamo per la consueta visita ai suoceri, in mezzo ai freschi monti della Basilicata. E purtroppo accade, spesso, di trovarsi in mezzo a milioni di vacanzieri e migranti, con le macchine stracariche di bagagli di ogni tipo.

Il vero museo antropologico del migrante e del “vacanziero d’agosto” sono le aree di sosta nelle prime ore del mattino: qui si può assistere a mirabili esempi dell’italica “arte dell’arrangio”, con persone addormentate praticamente ovunque, in posizioni da contorsionisti. Le toilettes affollate da barbuti uomini in canottiera e da robuste matrone, olezzanti di sudore dopo una nottata nel caldo-umido delle notti estive, rappresentano una triste cartolina di un Paese che non ha ancora dimenticato le grandi migrazioni dal sud.

Il migrante è diventato, per tanti paesi del sud, una figura della tradizione: in alcune zone viene addirittura organizzata la “Festa del Migrante”, tanto è consolidata la tradizione di abbandonare il proprio paese natale alla ricerca di lavoro e fortuna al Nord.

Chi riesce a fare fortuna lo vedi subito: torna al paese con il “macchinone“, splendenti e lucide Mercedes o BMW, lo sguardo fiero di chi ce l’ha fatta, la villetta per le vacanze estive. Ma questa è un’altra storia e la racconterò un’altra volta.

Torniamo sulla A1. Sono ormai 10 anni che ogni estate faccio il tratto Bettolle-Salerno e poi, sulla SA-RC, fino a Atena Lucana. Ho visto milioni di automobili che si spostano contemporaneamente, verso sud, incolonnati sotto il sole rovente dentro automobili stracolme di bagagli. E ripartire,  tutte insieme, non appena il tappo si sblocca, per fermarsi nuovamente poche centinaia di metri dopo.

Quest’anno, però, solo un tappo dovuto ad un incidente a Roma Sud, evitato con una breve deviazione sulla Casilina. Il traffico era sostenuto ma scorrevole, le aree di sosta stranamente non troppo affollate. La crisi è anche questa, ben evidente sulle strade, a causa del caro-carburante (avete notato come il prezzo sia provvidenzialmente aumentato negli ultimi giorni ?) e del costo dell’autostrada.

Se da un lato questo porta ad innegabili vantaggi, come minor inquinamento e molti meno incidenti autostradali, dall’altro pone domande sul futuro delle autostrade e se gli ingenti investimenti che si vorrebbero fare: non corriamo il rischio che, dopo aver ammodernato ed ampliato l’A1 (e molte altre direttrici), essa sia praticamente deserta ?

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