Introduzione
Il 2 Aprile 2011 eravamo a Praga per partecipare alla Hervis Half Marathon. Una corsa podistica di 21km nel centro storico di Praga, l’occasione per una settimana di vacanza nella bella capitale della Repubblica Ceca.
Ma tutto ha inizio Martedì 29 Marzo, con la preparazione dei bagagli. I primi dubbi (“sarà caldo ? sarà freddo ? cosa porto ?“) fomentati dai suggerimenti di amici e colleghi (“a Praga è freddo !“) rallentano le già difficoltose operazioni di scelta dell’abbigliamento.
Alla fine il tutto ricade su vestiti comodi e sportivi: andiamo a correre la mezza maratona, mica siamo ospiti del Presidente del Consiglio Ceco !
Superato lo scoglio dei bagagli, iniziamo a caricare la Pandina con la quale affronteremo il viaggio di quasi 1100km fino a Praga.
Saremo in 6 persone e 4 cani e viaggeremo con un’auto, Fiat Panda, ed un camper. Mai e poi mai avremmo mai immaginato quali spiacevoli sorprese ci avrebbe riservato questo viaggio. Ma andiamo con ordine…
Da Siena a Monaco di Baviera
Oggi è il gran giorno della partenza ! Contiamo di arrivare almeno fino a Monaco di Baviera e, dopo aver pernottato lì, ripartire l’indomani ed arrivare a Praga nel pomeriggio di giovedì 31 Marzo.
Partenza da Siena alle 8:30 circa, prendiamo la SI-FI ed a Certosa ci immettiamo nella A1 fino a Bologna. Proseguiamo verso Modena e poi Verona, lungo l’Autostrada del Brennero.
La strada corre veloce e non c’è molto traffico. Ci fermiamo a pranzare tra Trento e Bolzano e l’ottimo ritmo di marcia ci lascia ben sperare sulle possibilità di raggiungere Monaco.
Al Brennero sosta obbligata per acquistare la Vignetta (obbligatoria per le autostrade Austriache, pena multe salatissime). Optiamo per quella valida 10gg, al costo di 7,90€. Anche il camper (di peso inferiore alle 3.5t) acquista la stessa Vignetta.
Proseguiamo verso Innsbruck, lungo la E45, e proprio mentre commentavamo sull?esiguo costo delle autostrade austriache rispetto alle italiane (la A1 da Firenze al Brennero ben 38€ di pedaggio !) ecco un cartello “Peage”: altri 7€ cash.
Superiamo la trafficata periferia di Innsbruck e velocemente raggiungiamo, dopo poche decine di km, il confine tedesco. Continuiamo verso Monaco immettendoci nella E52 ed in poche ore arriviamo all’anello autostradale che circonda Monaco. Sono già le 18:00 ed iniziamo ad essere abbastanza stanchi dal viaggio: è il momento di guardarci intorno per passare la notte !
Prendiamo la prossima uscita, quella di Kirchheim bei Munchen, ed iniziamo a chiedere in giro: nulla, l’offerta è limitata a pochi lussuosissimi e carissimi alberghi. Memore dell’esperienza in Croazia, tento la tecnica del bar: mi fermo in uno dei tanti ristoranti del nome italiano e…bingo ! Trovo proprio una famiglia d’italiani che mi indica l’Hotel Ibis, dell’omonima catena alberghiera, a pochi km da dove ci trovavamo.
Ci fermiamo così a pernottare all’Ibis Hotel di Feldkirchen, alla periferia nord di Monaco, per una cifra abbastanza irrisoria per la Germania: 63€ a camera doppia, senza colazione. Le camere sono pulite e dignitose e anche per la colazione non c’è problema: i miei sono con il Camper e possiamo anche gustarci un bel caffè italiano fatto con la moka !
Io e Carmen decidiamo di sciogliere un po’ le gambe con un 30″ di corsetta lenta nei dintorni e così ci troviamo a girellare per Feldkirchen, una tranquilla cittadina, pulita e ordinata. Individuiamo anche una bella pasticceria dove acquistare qualcosa di fresco per l’indomani mattina: la vacanza promette bene, siamo tutti stanchi del viaggio ma sereni e rilassati. Cosa potrebbe mai succedere ?
Durante la cena viene fuori una frase di mio padre che rimarrà scolpita nella mia memoria: “sento un rumorino provenire dal motore: domani mattina voglio farlo controllare in una officina…”.
E così, approfittando della connessione Internet gentilmente offerta dall’Ibis Hotel, cerco qualche officina FIAT nelle vicinanze: che fortuna, una è proprio davanti all’hotel !
Scopriremo l’indomani cosa ci aspetta…buonanotte !
da Monaco di Baviera a disastro Ratisbona !
L’indomani mattina, dopo un’ottima e abbondante colazione con delle paste fresche, decidiamo di andare all’officina innanzi per far controllare il motore del Camper.
Un meccanico dell’officina, molto gentile, viene subito a dare un’occhiata e dopo uno sguardo attento al vano motore e qualche prova, sentenzia che –secondo lui– è tutto ok.
Ringraziamo e salutiamo ma mio padre non è ancora soddisfatto: facciamolo controllare a un’altra officina !
Prendiamo così la mappa e vediamo che a pochi km, a Ismaning, c’è un’officina autorizzata Fiat. Andiamo a questa seconda officina e anche lì stessa sentenza: è tutto ok.
Beh, 2 su 2, son pure tedeschi…fidiamoci ! Così ripartiamo verso Praga, lungo la E45.
La strada corre attraverso tutta la verde campagna bavarese, con campi, boschi e fattorie. Piccoli centri abitati quà e là, con pannelli fotovoltaici su quasi tutti i tetti delle case.
Siamo ormai a circa 30km da Regensburg (Ratisbona) quando mi chiama mio padre: “C’è un problema…si è accesa la spia della batteria. Arriviamo a Regensburf e cerchiamo un’officina che si deve essere strappata la cinghia dell’alternatore…”. Dopo 30 secondi mi richiama: “sono fermo ! motore in avaria [improperi vari] !!!”.
Raggiungo l’uscita successiva e torno indietro, raggiungendo il Camper fermo sul ciglio della strada.
Inizia la fase di panico: “che facciamo ? e ora ?“. Poi penso che noi abbiamo l’assistenza stradale Europ Assistance inclusa con l’assicurazione: “chiama loro !”. La signorina ci informa, dopo aver preso le coordinate, che ci vorranno tra i 45 ed i 50 minuti per il carro attrezzi. Intanto iniziano gli improperi alle due officine e relativi meccanici e le supposizioni sull’eventuale guasto, con tutte le eventualità di non poter proseguire il viaggio.
Passa un’ora ma del carro attrezzi ancora nulla. Sono già le 13:40 e richiamiamo la EuropAssistance, che ci informa di un piccolo disguido. Richiama poco dopo la sede tedesca e la signora, gentilissima, ci informa che in ulteriori 40 minuti il carro attrezzi sarebbe arrivato. E così è stato: precisione tedesca, problema italiano. Vabbè…
Il carro attrezzi, guidato da un gentilissimo ragazzo, ci porta a una officina Fiat di Regensburg per una prima diagnosi: disastro. Con Google Traduttore il meccanico ci spiega il danno: la cinghia di trasmissione si è strappata ed ha fatto imballare tutto il motore. Nella migliore delle ipotesi saranno necessari dai 7 ai 10 giorni per la riparazione, con una spesa di almeno 3500€.
Vi lascio solo immaginare lo sconforto e la rabbia.
Ci fermiamo a valutare la situazione, dovendo scegliere in fretta cosa fare del Camper. Il contratto di servizio della EuropeAssistance prevede anche il rientro del mezzo in Italia tramite pianale (carro attrezzi): chiamiamo la centrale operativa di Milano e chiediamo un preventivo, dovendo velocemente decidere come agire.
Il ragazzo della Centrale Operativa inizia a temporeggiare “servono i preventivi…ci vuole tempo…ma da dove a dove… indirizzi precisi… etc“, aumentando solo la frustrazione che già avevamo.
Chiediamo una stima indicativa per riportare il mezzo in Italia, da Ratisbona a Siena: “serve l’indirizzo preciso…non saprei dirlo…dipende da tante cose…etc” senza saper dare risposte concrete. L’unica cosa che è chiara sono le tempistiche: “per il rientro ci vuole almeno 5-7 giorni“ (per la cronaca: ad oggi, 21 Aprile 2011, non abbiamo ancora idea di quanto possa costare il rientro del mezzo !).
Alla fine, essendo già le 18:00, decidiamo di farci portare il camper, nell’attesa di avere risposte e poter decidere cosa fare, in un parcheggio pubblico dove passare la notte.
Nel frattempo noi andiamo a cercare un hotel dove dormire, dovendo rinunciare al pernottamento a Praga: trovo un fantastico McDreams Hotel con camere doppie da 35€ a notte !
Si, le camere sono strette, sembrano quasi loculi, ma è tutto nuovissimo (tant’è che ci sono ancora gli operai !) e pulito. Per una notte può andare. Nel frattempo cerchiamo di capire cosa poter fare: aspettiamo il preventivo per il rientro o lo facciamo sistemare ? E poi ? E per Praga ? Cosa facciamo ? A Praga l’hotel è già pagato e rischiamo di perdere 500€ della prenotazione, oltre all’iscrizione della “mezza” !
Decidiamo che la priorità è muoversi: l’indomani mattina cercheremo un’auto a noleggio e poi decideremo, nella speranza di avere quel benedetto preventivo.
Vi lascio solo immaginare l’agitazione con la quale abbiamo trascorso la nottata…
dal panico a Praga
Sveglia prestissimo, considerato anche la notte agitata e praticamente insonne. Colazione arrangiata ad un supermercato accanto al McDreams e poi si parte per cercare di capire cosa poter fare. Andiamo alla Filiale EuropCar di Regensburg (per la cronaca: la EuropAssistance dovrebbe mettere a disposizione di chi ha il problema una macchina a noleggio. Richiedono però, e lo scopriamo durante il colloquio telefonico con la centrale operativa, che il titolare dell’assicurazione deve avere una carta di credito a se intestata altrimenti…nisba ! E, ricordatevelo, le prepagate non vanno bene: servono le CC –Visa o Mastercard– con i numeri stampigliati a rilievo) a noleggiare un’auto, utilizzando la mia carta di credito come garanzia per mio padre, colui che guiderà l’auto.
Possiamo usare l’auto anche per andare a Praga.
Ovviamente del preventivo per il rientro non ne sappiamo nulla (anche dopo ulteriori solleciti “siamo in attesa della risposta dagli autotrasportatori…”) pertanto decidiamo di farlo accomodare e festa finita. Torniamo dal carro attrezzi, che ci aveva gentilmente lasciato l’indirizzo, e facciamo nuovamente trasportare il camper presso l’officina Fiat Autowelt Konig di Ratisbona (sono stati veramente gentilissimi e disponibili) per vedere se era possibile fare una veloce riparazione di emergenza tale da permetterci di tornare in Italia.
E’ venerdì, l’indomani abbiamo la mezza maratona e dobbiamo necessariamente ritirare i pettorali in giornata: lasciamo il camper all’officina per una diagnosi accurata del problema. Lunedì sapremo se si può sistemare oppure se il danno è veramente grosso. Nel frattempo decidiamo di partire per Praga e cercare di salvare il salvabile di questa sfortunata vacanza.
Dopo un veloce trasbordo di bagagli, ripartiamo verso Praga, lungo la autostrada 93 e poi la E50. Arrivato nella Repubblica Ceca dobbiamo acquistare la Vignetta della Repubblica Ceca, al prezzo di 220CK (circa 9€).
Questa vignetta è diversa da quella austriaca: si compone di due parti, una da attaccare al vetro e una da conservare, dove bisogna scrivere il numero di targa dell’auto nello spazio apposito (chiedete il libretto d’istruzioni perché sbagliare invalida la vignetta !).
Riprendiamo il viaggio verso Praga: il panorama bavarese, con tutte le belle casette ordinate, si è sostituito ad un paesaggio più rurale. La differenza è netta e si nota subito passato il confine.
In poche ore percorriamo i 300km che separano Ratisbona da Praga ed arriviamo alla periferia di questa bellissima capitale europea. Capiamo subito, dal traffico e dai cartelli, che bisogna chiedere aiuto a San TomTom: impostiamo l’indirizzo dell’Hotel Panorama e ci affidiamo alla sua guida, con soddisfazione.
Come per tutti gli altri miei viaggi, ho prenotato l’hotel via Booking.com, rimanendo ancora una volta pienamente soddisfatto dal servizio.
Arriviamo all’Hotel intorno alle 15:00 e noi dobbiamo subito scappare in centro a ritirare i pettorali per la mezza dell’indomani. Come avevo letto su Internet, la fermata della metro (Pankrac) è a circa 100mt e raggiungere il centro è facile e veloce. Tra l’altro la metropolitana è il miglior mezzo per spostarsi nella città. I biglietti sono di diverse prezzature ed è opportuno valutare se conviene il biglietto light (5 fermate metro) da 18CK, quello normale da 26CK o il giornaliero da 100CK (Informazioni sulla metropolitana di Praga).
La consegna dei pettorali avviene davanti al Rudolfinuim, in pieno centro storico. Il pacco gara che ci viene consegnato comprende una maglietta, il pettorale con il chip ed un pò di scartoffie. Passando al controllo del corretto funzionamento del chip, vedere i nostri nomi sul pannello ci riempie di emozione:
finalmente ce l’abbiamo fatta ad arrivare a Praga !
Preso il pettorale, adesso abbiamo anche un pò di tempo per fare una veloce visita del bellissimo centro storico e rilassarci un pò dopo tutta la rabbia e frustrazione del giorno prima.
Il centro di Praga è davvero bello e affascinante. La Moldava, che taglia in due la città, regala scorci e panorami splendidi. Sembra ancora incredibile essere riusciti a superare le difficoltà del giorno prima e arrivare, finalmente, a Praga. Nulla sembra fermarci adesso: domani alle 12:00 ci troveremo ai nastri di partenza, per correre la nostra prima “mezza maratona” (prima per me e Carmen).
Facciamo una veloce passeggiata e riprendiamo la metro vero l’albergo: gli altri ci stanno aspettando ed è quasi l’ora di cena. C’è da sistemare i bagagli, rilassarsi un poco e cercare di recuperare le energie: 21km non sono pochi e comentarsi su questa distanza per la prima volta ci carica di ansia.
Le temperature, a dispetto di quanti avevano detto che “sarà freddo !”, sono tutt’altro che continentali: il sole splende e si passeggia tranquillamente in t-shirt. Verremo poi a sapere di essere capitati in una straordinaria ondata di caldo, assolutamente inconsueta per Praga.
In giro ci sono veramente tanti turisti, soprattutto italiani. E’ vero che Praga è diventata una meta molto gettonata ma proprio non mi aspettavo un tale affollamento ! Anche la città vecchia si è rapidamente adeguata ai turisti: bancarelle, pseudo-musei, negozi di souvenir praticamente ovunque.
Riprendiamo la metro, linea rossa, fino a Pankrac. Tempo 10 minuti e siamo proprio davanti all’albergo, ormai all’imbrunire. Purtroppo notiamo subito che questo bel grattacielo di 24 piani si trova in una zona pericolosa e mal frequentata (molti ubriachi e tossici nei paraggi) così decidiamo di approfittare del costosissimo parcheggio dell’Hotel (circa 20€ al giorno !): visto quando accaduto proprio non volevamo rischiare oltre.
Ormai l’atmosfera è già più rilassata: dopo tutti i problemi avevamo una gran voglia di tornare a gustarsi la vacanza. Seppur con difficoltà, cerchiamo di non pensare a quanto accaduto. Il weekend è lungo e la settimana successiva sarà nuovamente difficile.
Stasera a letto presto: domani è il gran giorno !
Pronti per la Mezza Maratona di Praga !
Sveglia presto, complice anche l’emozione e l’adrenalina che inizia ad accumularsi nel corpo.
Scendiamo a fare colazione e mi divoro, letteralmente, 5 croissant farciti con il miele e un bel po’ di frutta secca: oggi servono energia e sali minerali ! La giornata è già abbastanza calda e mentre prepariamo l’abbigliamento le gambe tremano già per l’emozione.
Prendiamo la metro e, visto che la partenza è prevista per le ore 12:00, decidiamo di scendere qualche fermata prima e arrivare a piedi, approfittandone per visitare la città. Scendiamo alla “Museum”, proprio sulla cima di Piazza San Venceslao, e ci dirigiamo verso il Rudolfinum, luogo della partenza.
E’ una magnifica giornata di primavera: caldo e sole. La temperatura si aggira intorno a 20-22° e l’abbigliamento è quello estivo, alla faccia di chi ci diceva “sarà freddo!”.
Arriviamo con circa 1 ora di anticipo. Alla partenza siamo già in tanti: i numeri dicono 7500 persone e l’occhio si perde nel fiume colorato dei podisti in attesa di partire. Persone di ogni tipo e da ogni parte del mondo sono pronti per questa avventura. L’emozione è tanta ma siamo pronti e decisi ad arrivare fino in fondo a questa nostra prima “mezza”.
Sono le 12:00, ora della partenza. Il fiume inizia a muoversi, lentamente, ed a defluire lungo le strade di Praga. C’è chi tenta di sorpassare ma rimane, inesorabilmente, imbottigliato tra gli altri podisti. Pian piano il ritmo aumenta e quando passiamo sotto il rilevatore del “chip” sentiamo finalmente nostra la gara. Partiamo calmi, decisi ad arrivare fino in fondo insieme, a superare il traguardo mano nella mano. Ritmo a 6″, tranquillo: l’obiettivo è concludere la gara ! Lungo le strade tanta gente che applaude, urla, incita: che emozione…è bellissimo !
La strada corre veloce sotto i piedi e, uno dopo l’altro, si macinano i Km. Ma, inesorabilmente, al 12km prende la crisi: non dobbiamo mollare ! Forza, dai ! Concentrati ! Superato il muro glicemico, ecco che tornano le energie.
E’ caldo, tanto caldo. Tanti sfortunati svengono lungo il percorso. Superiamo anche il muro dei 16Km, mai tentato fin’ora. 17…18..19..20km..manca poco ! Dai, dai ! Mi prende una gran voglia di una bella birra fredda…pensiero assurdo, sarà il caldo ? Carmen arranca a pochi metri da me: “dai, dai manca poco !”. Arriva anche mia mamma a dare una mano e, finalmente, concludiamo –mano nella mano– la nostra prima mezza maratona: 02h 17m 32s.
Nel pomeriggio, anche se stanchi, non possiamo certo perdere tempo ! Ne approfittiamo subito per una bella passeggiata in città !
Passeggiando per il centro di Praga capisco come mai è una città da visitare “a testa in sù”: i palazzi sono bellissimi e ripercorrono tutti gli stili dal medioevale fino al moderno.
Tantissime le attività commerciali, soprattutto per turisti: da quì si capisce che Praga ha avuto un vero e proprio “boom” di turismo, con un fiorire esagerato di negozietti di cincaglierie e souvenirs per tutti i gusti.
Addirittura in alcuni negozi, per fare foto, devi pagare !
Insomma, il turista è considerato un “pollo da spennare” in ogni modo possibile, addirittura attraverso musei dalla dubbia attendibilità ed effettivo gusto. Già, i musei sembrano ricoprire, insieme ai concerti, uno dei settori più sviluppati della città: museo delle navi, museo di Leonardo, museo del Comunismo, museo di Kafka…
Dopo un bel giro nel centro di Praga, programmiamo per l’indomani la visita al castello e ci incamminiamo verso l’Hotel, dove riposare un pò prima di cena.
…finalmente un pò di relax !
Oggi visita al Castello di Praga. E’ una bella e calda giornata di primavera ed i problemi al camper sembrano così lontani…
Prendiamo nuovamente la metro fino al centro e passeggiamo verso Mala Strana, il quartiere medievale sotto il castello. La strada principale porta direttamente al castello, su per una ripida salita che termina con una scalinata.
Arrivati al castello, vediamo una gran ressa di gente all’ingresso: è l’ora del cambio della guardia !
Dopo una lunga, ed anche un pò noiosa, cerimonia di cambio della guardia (i poveri cadetti rimangono 6 ore immobili, nelle garitte, sotto il sole !) ci apprestiamo ad andare a visitare il Castello, a detta di tutti bellissimo.
Per la visita ci sono due opzioni: Percorso Breve o Percorso Lungo. Anche i prezzi sono, ovviamente, diversi: 350Kc il primo e 250Kc il secondo. Sono abbastanza costosi (ci sono comunque riduzioni per bambini ed anziani) pertanto scegliamo il “percorso breve”.
La visita al castello è sicuramente immancabile ma, a esclusione della bella basilica gotica di San Giorgio (che mi ha vagamente ricordato Notre Dames di Parigi), non c’è molto altro che vale la pena di vedere. Anche il Palazzo Reale è piuttosto misero e il resto degli edifici abbastanza deludente. Il “percorso breve” è la scelta migliore e più economica.
Dopo la visita al castello scendiamo nuovamente nel centro di Praga per un’altra bella passeggiata in città. Ormai abbiamo praticamente già visto tutto e così ci perdiamo tra le vie del quartiere ebraico e della zona limitrofa a Piazza San Venceslao, a guardare le vetrine.
I negozi di souvenir sono tutti praticamente uguali e anche negli altri non c’è molto da acquistare: la merce e i prezzi sono del tutto simili ai nostri. Ottimo e conveniente il cibo e la birra ma per fare shopping non è il posto migliore !
Dopo una bella passeggiata per Praga e qualche acquisto, il sole inizia a calare. Stasera decidiamo di andare a cena fuori, in un ristorantino che avevamo visto vicino all’Hotel, sulla Budejovicka: mangiamo benissimo, birra ottima (“Gambrinus“) e carne tenerissima.
Oh no…non è possibile: anche la Panda !
Legge di Murphy: «Se qualcosa può andar male, lo farà.»
Succede esattamente così. Stamani i miei devono partire e tornare a Regensburg per sapere, finalmente, in che stato è il camper. Noi lasceremo Praga l’indomani, raggiungendoli a Regensburg. Prima di partire però, mio padre mi chiama: “Senti, stanotte ho avuto un dubbio…la Panda fa un rumorino strano, ma visto c’è l’officina Fiat qua vicino che ne dici se la facciamo controllare ?“.
Oggi la giornata è fredda e nuvolosa e, dopo quanto successo al camper, meglio non rischiare, così portiamo la Panda all’officina Fiat IMOFA. Il ragazzo dell’officina, giovane ma preparato, subito sentenzia: “water pump…broken!“. Nooo !!! Insomma, per farla breve, si era sballato il cuscinetto della pompa dell’acqua e andava sostituita perché rischiavamo di restare a piedi (come se non lo sapessimo…). Implorandoli, riusciamo a convinceli a fare subito l’intervento, lasciandogli l’auto ora (mattina) ed andarla a riprendere in tarda serata. Non eravamo usciti dall’accettazione che già avevano messo la Panda sul ponte…
Astenendoci da commenti, immersi in un mutismo che già diceva tutto, torniamo in albergo.
I miei partono alla volta di Regensburg. Dediciamo di tornare a fare due passi in centro per distrarsi da quanto è accaduto e potrebbe ancora accadere…
La giornata trascorre così, a giro per alcuni angoli della città che non avevamo ancora visto (“Ginger e Fred”) e assistendo finalmente all’evento dell’orologio, nell’omonima piazza, che ci ha lasciato alquanto delusi.
Durante la serata arriva l’SMS dell’officina: “all ok !”. Così, fiduciosi dopo questa ventata di fortuna, andiamo a ritirare la Panda. Tutto sommato non è andata neppure male, avendo speso circa 200€ per la sostituzione della pompa dell’acqua.
Brutte notizie invece arrivano da Ratisbona: il camper è definitivamente K.O, con il motore da rifare e almeno 15 giorni di lavoro. Io e Carmen, i più giovani della compagnia, ci rendiamo disponibili a tornare in treno (tra le altre cose, rimborsabile dalla EuropAssistance).
Torniamo in albergo e andiamo a far cena nell’enorme centro commerciale adiacente all’Hotel, Arkadi Pankrac, che offre diversi ristorantini e anche la possibilità di svagarsi un poco. Ormai ci aspetta solo il rientro in Italia: domani mattina si parte alla volta di Ratisbona…l’avventura non è ancora finita !
Il faticoso rientro in Italia
Partiamo presto da Praga, direzione Regensburg. Il programma della giornata comprende un faticoso trasbordo dei bagagli indispensabili di 6 persone nella Panda e il ritorno di 2 (io e Carmen) in treno da Regensburg a Firenze.
Ci incontriamo con i miei all’officina Autowelt Koenig di Regensburg, dove il camper giaceva immobile e sventrato, messo a nudo del disastro avvenuto al motore.
Praticamente sembra che il cuscinetto della pompa dell’acqua (…è un vizio ?) era sballato e con il tempo ha fatto strappare la cinghia di trasmissione, con il risultato che possiamo vedere nelle foto.
Il camper rimane all’officina, per le riparazioni del caso, mentre noi torniamo a casa. Quando sarà pronto ci avvertiranno via email e, dopo aver pagato, torneremo a prenderlo.
Sistemiamo il possibile sulla Panda, lasciando il resto dei bagagli nel camper, e poi i miei partono vero l’Italia. Rimaniamo io e Carmen, a Ratisbona, con un treno Regensburg-Monaco di Baviera alle 18:00 e poi l’espresso Monaco-Firenze, con arrivo previsto l’indomani mattina verso le 6:00 alla Stazione Santa Maria Novella di Firenze.
È ancora presto e ne approfittiamo per fare quattro passi per la graziosa cittadina di Ratisbona, con il famoso duomo gotico.
Il treno parte puntualissimo alle 18:00 da Ratisbona. Pulito e confortevole, arriviamo in poco più di 1 ora a Monaco. L’espresso è già pronto sul binario così subito saliamo a bordo per sistemarsi in cabina.
La nostra speranza, vana, è che ci sia poca gente e di riuscire almeno a riposare un po’. Illusi: la cabina da 6 pian piano si riempie e così il viaggio si trasforma in un incubo, con fermate di oltre un’ora al Brennero e a
Verona.
Sul treno le persone sono accasciate ovunque e assomiglia più a un carro bestiame che un treno espresso ! Ricordo chiaramente che mi sono svegliato dal torpore, verso le 4 di notte, e mettendo i piedi a terra ho rischiati di calpestare una ragazza che si era sdraiata a dormire sul pavimento.
Intorno alle 6:00, finalmente, arriviamo alla stazione di Firenze. Viaggio da incubo ma finalmente siamo a casa !
Com’è andata a finire ?
Dopo circa 15 giorni arriva una e-mail dall’officina di Ratisbona: il camper è pronto !
Posso così iniziare a programmare il ritiro, cercando di spendere il meno possibile. Con Ryanair si può partire da Pisa e arrivare all’aereoporto di Memmingen, a circa 100Km a nord-est di Monaco. Da lì, noleggiando un auto, si può arrivare a Ratisbona e prendere il camper. Con la Europcar possiamo prendere l’auto direttamente all’aeroporto e poi lasciarla alla filiare di Ratisbona, spendendo poco più di 100€ di noleggio.
Acquisto così i biglietti su Ryanair e prenoto l’auto per il ritiro. Sarebbe andato tutto liscio e perfetto se…la mattina della partenza mi sono svegliato con 39° di febbre !
Evviva il paracetamolo, che in poche ore mi ha notevolmente abbassato la febbre e reso sopportabile il viaggio in aereo.
Come previsto, arriviamo a Ratisbona percorrendo velocemente i 200km che la separano Memmingen, sotto un cielo nero e frequenti acquazzoni.
Prima di lasciare la Germania, però, devo fare degli acquisti: al centro commerciale di Regensburg faccio incetta di birra tedesca, wurstel e senape !
Partiamo poi verso l’Italia, trascorrendo la notte nel piazzale di una stazione di servizio nei pressi di Monaco di Baviera.
Sulla via del ritorno, pochi km prima di Innsbruck, fermata alla Fabbrica della Svarowski e visita al KristallWelten Museum.
Anche se il biglietto è un pò caro, ne vale sicuramente la pena. Il museo è una esposizione di opere d’arte contemporanea multimediali realizzate utilizzando i cristalli Swarowsi, con artisti del calibro di Brian Eno…
In serata arriviamo a Siena. Home sweet home, l’avventura è finalmente finita !
3 comments
ciao mi presento, sono Emiliano
avete capito entro quando si può ritirare il pettorale?
Grazie
Ciao Emiliano,
dovrebbe esserti arrivata una mail oggi con le istruzioni per il ritiro del pacco gara:
Ciao e buon viaggio !
allora avevo capito bene, io arrivo venerdì sera tardi, sono fregato!
Emiliano