Facciamo un altro veloce giro a Ragusa, da dove partiamo in direzione Agrigento. Sono più di 100 i km da coprire, lungo la SS 115 “Sicula Meridionale” che passando da Comiso, Vittoria e Gela, ci condurrà alla città famosa per la sua “Valle dei Templi”.
Attraversiamo la zona periferica di Ragusa, per immettersi poi sulla E45 verso Gela. Da qui la strada scende lungo uno scosceso crinale con un panorama incredibile sulla piana di Comiso e Vittoria, attraverso campi sterminati grano e gli immancabili alberi di carrubo.
Entriamo poi sulla SS115, la statale che sale lungo la costa meridionale della Sicilia, seguendo le indicazioni per Gela. Ad un centro punto, inaspettatamente, vedo dei bunker di cemento armato e delle bandiere italiane ed americane che sventolano sopra di essi: siamo nel luogo della Battaglia del Ponte Dirillo.
In questo luogo, in mezzo ai vigneti e campi di grano, oggi vi è un sacrario che ricorda i Rangers dell’82° divisione aviotrasportata che persero la vita, che, così come si legge nella stele commemorativa: “furono uomini che diedero vita ad una nuova storia in Europa“.
Dopo una veloce visita ai bunker ancora in perfetto stato, proseguiamo verso Gela. Già dopo pochi km l’aria inizia ad odorare di zolfo e “petrolio bruciato”, tipico odore delle raffinerie, ed in lontananza le alte torri del polo petrolchimico già fanno bella mostra di sé.
La strada prosegue dentro l’abitato così ci fermiamo per riposare 5 minuti, gustandoci una bella e rinfrescante brioche con granita al limone.
Si riparte, sempre lungo la SS115, direzione Agrigento. Mancano circa 100km e contiamo di arrivare ad Agrigento per pranzo, nella speranza di passare un pomeriggio al mare di San Leone. La strada si sposta sul lungomare, passando accanto al Castello di Falconara, in provincia di Caltanissetta, dove ci fermiamo a guardare quel bellissimo mare turchese che ci accompagna fino a Licata, quando la strada torna nell’interno.
Arriviamo così, all’ora di pranzo, a San Leone. Parcheggiamo sul Viale delle Dune e ci rilassiamo in spiaggia per tutto il pomeriggio: certo, bisogna dire che tra tutti i posti di mare che abbiamo visto, questo è quello che ci piace meno. La spiaggia è gremita di ombrelloni e bagnanti, tipica località di mare “popolare”, ed anche l’acqua non è proprio granché. Insomma, con un po’ di amarezza
rimpiangiamo la bellezza dell’Oasi di Vendicari e le sue spiagge….
Ma Agrigento, come è noto, non è famosa per il mare: c’è da vedere la Valle dei Templi !
Così nel tardo pomeriggio, quando il sole inizia ad allentare la sua morsa, ci prepariamo per visitare uno dei parchi archeologici più famosi ed affascinanti del mondo. Con il camper, però, non è mai tutto così facile ed il primo problema è proprio il parcheggio ! Seguendo le indicazioni, arriviamo ad uno spiazzo polveroso ed assolato dove hanno il coraggio di chiedermi ben 10€ per 2 ore di sosta.
Ovviamente rispondo, seccato, “Ma siamo pazzi ? NO !” ed il tizio alla cassa, quasi per scusarsi, risponde: “Mi spiace ma la tariffa è giornaliera…“. Così, approfittando del poco traffico, parcheggio il camper in una piazzola di sosta poco distante, in Via Giuseppe La Loggia, ed a piedi andiamo all’ingresso del Parco Archeologico.
Il biglietto di ingresso è di 10€ ma se siete studenti -non è il nostro caso ma vi avviso comunque– della facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laura in Storia, è gratis.
Inutile che vi stia a declamare ulteriormente la bellezza del posto, con i magnifici templi greci che svettano nel cielo blu. Al tramonto, poi, la luce è bellissima ed il posto è ancora più affascinante. Ho anche letto di alcune “critiche” in merito ai bronzi contemporanei inseriti nel contesto…che dirvi, non sarò un critico d’arte, ma a me son piaciuti e non gli ho affatto trovati fuori luogo.
Rimaniamo fino a chiusura, 19:30, quando la temperatura inizia ad essere perfetta ma a malincuore adesso inizia la parte più antipatica: cercare un posto tranquillo dove passare la notte.
Sulla guida alle aree di sosta consigliano un piazzale al vicino abitato di Porto Empedocle ma sinceramente la presenza di molti camper e roulotte “accampati” proprio non ci convince: meglio tornare sul mare, a San Leone, dove ci fermiamo nel parcheggio in Via delle Stelle Alpine. E’ sabato sera e la movida inizia a montare, così dopo cena usciamo a fare due passi sull’affollato lungomare.
Ignoriamo, però, che a San Leone il sabato sera non si dorme, o meglio, c’è un sacco di ragazzetti che è decisa a non dormire e passa l’intera nottata su scooter truccati a suonare il clacson e gridare. Il risultato è una notte calda e insonne, con un tremendo risveglio di pessimo umore…
- Partenza per la Sicilia – Prima tappa: Tropea
- Arrivo in Trinacria – Gole dell’Alcantara e Taormina
- Verso sud – Fuga da Catania verso le Fontane Bianche
- L’Oasi di Vendicari e la tonnara di Marzamemi
- La sicilia barocca – Siracusa e Noto
- Fino alla fine – Passando da Pachino fino a Portopalo di Capo Passero
- Verso l’interno – Modica e Ragusa Ibla
- Da Ragusa alla Valle dei Templi, passando per Gela
- Ad Agrigento per la processione di San Calogero
- La scala dei Turchi ed arrivo a Sciacca
- Da Sciacca a Castellammare del Golfo: la Riserva dello Zingaro
- In barca da Castellammare del Golfo a San Vito lo Capo
- A spasso per Palermo
- Capo d’Orlando e poi ritorno a casa