Lunedì – Le spiagge di Damnoni e Ammoudi

La zona intorno a Plakias è famosa per le spiagge, più o meno grandi e più o meno affollate. Dopo un bagno mattutino davanti al residence, nel pomeriggio (dopo un bel piatto di pasta con pomorodo ed olive) decidiamo di esplorare le zone circostanti: su TripAdvisor scopro che è molto gettonata la spiaggia di Micro Ammoudi, una piccola caletta a pochi km da Plakias.

Con l’auto si arriva seguendo le indicazioni per Damnoni, per poi proseguire lungo la strada sterrata proprio a strapiombo sul mare: la caletta è lì, peccato solo che sia frequentata da naturalisti e praticamente più della metà dei bagnanti era totalmente nuda…

Il posto è comunque veramente bello ma senza voler passare da bigotti, mette un po’ a disagio trovarsi in mezzo a bagnanti nudi pertanto decidiamo di optare per la vicina spiaggia di Damnoni, ugualmente carina: sono già le 17:00 ed anche se è tardino, decidiamo comunque di approfittare dei lettini e dell’ombrellone, disposti a pagare qualche obolo nel caso passasse il ragazzo…che però non passa ! 

Ci rilassiamo così per un paio d’ore, quando propongo alla moglie di tornare in albergo -doccia e preparazione per la sera- ed andare a Frangokastelo, a circa 25 km di distanza, per visitare il posto (che mi incuriosiva) e cenare lì.

La strada che separa Plakias da Frangokastello è terribile: 25 km circa di curve, tornanti, controcurve e strettoie. Passiamo attraverso paesini ed agglomerati rurali sperduti in mezzo ai monti, come Sellia, Rodakino, Argoules e Skaloti, aggrappati alle brulle montagne cretesi con davanti il mare a regalare panorami da cartolina.

Questi piccoli paesini, con le case e gli alberi imbiancati di calce, sono come tante piccole bomboniere dal sapore antico, luoghi dove il tempo si è fermato. Le auto in giro sono pochissime e la sera, quando è fresco, davanti alle case siedono le vecchie nei loro pastrani neri, mentre gli uomini chiacchierano e giocano nelle osterie e nelle caffetterie di paese. Capita ancora di trovarsi un gregge di pecore in mezzo di strada, con il pastore dal viso arso dal sole e dal vento, la barba incolta, sorridervi e salutarvi con la mano. Si respira, in questi posti, il sapore di un tempo che fu, nella sua semplice bellezza e schiettezza, come è Creta.

Comunque, alla fine arriviamo in una landa desolata e sperduta, con qualche locanda e taverna qua e là. E nel mezzo, davanti a noi, la sagoma rettangolare del famoso castello veneziano di Frangokastello. Che dire, una delusione totale: certo non aspettavo di trovarmi in mezzo al niente, totalmente sperduto, senza un paese, senza un centro, senza…vita ! In giro non c’è nessuno, se escludiamo qualche sporadica sagoma fuori dai due markets (onnipresenti) lungo la strada.

Cerchiamo di consolarci almeno con il cibo: consultando la guida, è suggerita la Taverna di Babis & Popi. La troviamo velocemente e, scendendo le poche scale verso la Taverna, già mi rendo conto di essere in una tipica taverna greca: ceniamo su semplici tavoli di legno, sotto un verde e rigoglioso pergolato di vite. Il cameriere, gentilissimo, ci invita subito a vedere i “piatti del giorno” direttamente in cucina: pasta con spezzatino di manzo, melanzane con feta, pesce al forno, stufato di verdure.

Io scelgo le melanzane mentre Carmen opta per il pesce: dopo qualche minuto due piatti giganteschi, ricolmi di patate fritte, arrivano al nostro tavolo. Nel mezzo, tra le patate, il pesce e le melanzane.

Ecco, qui mi perdonerà mia suocera ma ho mangiato le melanzane più buone della mia vita: il sugo al pomodoro dove erano sprofondate era delizioso e saporitissimo !!! Ed anche la feta sopra…sublime ! Buono anche il pesce della moglie, fresco e saporito. La spesa complessiva è stata di 23€, di cui 16€ per il pesce: lo avevamo letto che a Creta il pesce è particolarmente caro pertanto preparatevi al conto quando lo scegliete…

Dopo cena, non essendoci nulla da fare, ritorniamo a Plakias (altri 50 minuti di macchina) dove arriviamo in centro per un gelatino e due passi prima di andare a dormire…

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