Giorno 3 – Moran

Come il giorno prima, alle 9:00 l’ascensore ci da la sveglia con il suo rombo metallico e prepotente. Oggi il cielo è celeste, con già il sole che si affaccia tutto intorno. L’aria è frizzante e la temperatura piacevole: indossiamo le scarpe da running ed usciamo a fare una bella passeggiata/corsetta sul lungomare, già affollato di tantissimi villeggianti. Anche la spiaggia inizia lentamente a popolarsi, a dispetto del fastidioso vento che solleva nuvole di sabbia tutto intorno.

Percorriamo tutto il passeggio fino al Riu Hotel che si affaccia proprio sulle dune di Maspalomas, fermandoci al sottostante ufficio informazioni dedicato proprio all’area protetta delle dune. Qui una simpatica ragazza mi conferma che le dune sono assolutamente naturali, formatasi in secoli di erosione e sabbia trasportata dal “vicino” deserto. Sorprende tuttavia come proprio a ridosso di una zona così importante turisticamente ed anche “protetta” possa essere fatta oggetto di pesanti speculazioni edilizie proprio alle sue propaggini: anche in questi giorni sta nascendo un nuovo resort, di cui al momento si ammira lo scheletro di cemento armato e qualche solaio già completato, con tutto un affaccendarsi di gru e carpentieri intenti a lavorare.

La bella giornata inizia già a guastarsi nelle prime ore del pomeriggio, con minacciose nuvole grigie che si avvicinano oscurando il sole. L’aria si raffresca, così ne approfittiamo per fare una gita esplorativa nei dintorni. Saliamo in auto e ci dirigiamo nuovamente verso Puerto Rico, decisi a proseguire lungo la costa fino a Puerto di Moran, un tranquillo e pittoresco porto turistico, con relativo borgo, adagiato allo sbocco di un fiume e della sua vallata. Anche qui il turismo è arrivato prepotente e gran parte del paese è dedicato ad attività di ristorazione, shopping e commercio: impossibile trovare una attività tipica, come un macellaio, pescivendolo o anche semplicemente un panificio. Tutto è ridotto ad una semplice questione economica, così che anche qua la grande distribuzione, con i suoi supermarket tutti uguali, ha sostituito la bottega tradizionale. Arriviamo fino a Moran, capoluogo dell’omonima provincia, sperando in qualcosa di meno artificiale: il risultato è una manciata di casette aggrappata alle pendici dell’omonima valle, senza un centro storico, senza negozietti, senza vita. Solo un simpatico molino a vento del 1700, ristrutturato e visitabile, offre una qualche forma di attrattiva al turista che, distratto o incuriosito, imbocca la strada verso l’interno.

La notte arriva in fretta e così torniamo verso l’appartamento, fermandosi a cenare al Ristorante della Cooperativa dei Pescatori ad Arguineguin, sul porto: pesce freschissimo e prezzi ottimi. Consigliato.

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