2021 – Sardegna del nord

Avete presente quando pianificate da settimane un certo tipo di vacanza e poi, due giorni prima della partenza cambiare radicalmente idea e destinazione? Ecco, quest’anno è andata esattamente così! Ci siamo trovati, due giorni prima, in piena “crisi del viaggiatore”, con un cambio radicale e improvviso di destinazione, a cui si aggiunge la necessità di ri-organizzare da zero il tutto.

Per fortuna la seconda quindicina di Giugno non è ancora il clou della stagione estiva (ma è, secondo noi, il momento migliore per fare le ferie), consentendoci margini di flessibilità e costi impensabili nei mesi di Luglio e Agosto, quando le grandi masse dei vacanzieri affollano le località balneari.

Prenotiamo quindi il traghetto per la Sardegna, tratta Piombino-Olbia e ritorno (circa 5h e 30m di navigazione), e due settimane al Residence Baia Verde a Valledoria, sulla costa nord e a pochissimi km dal più noto Castelsardo, uno dei “Borghi più belli d’Italia“.

L’inizio vacanza non è stato proprio dei migliori: il traghetto per Olbia ha un ritardo di due ore dalla partenza prevista per le 14:15, che sotto il caldo sole di metà giugno su un molo senza neppure un accenno di ombra si trasformano in una attesa senza fine. Arriviamo così a Olbia, stremati, che è già notte (22:30) e dovendo affrontare 90km di strade statali e provinciali attraverso la Gallura: oltre 1 ora e mezzo di viaggio tutto curve immersi nel nulla (buio pesto) per arrivare, ormai a mezzanotte, al Residence.

L’indomani inizia l’esplorazione dei dintorni, con il bel borgo di Castelsardo (con tanto di salita al castello per il panorama!) prima tappa della nostra vacanza.

Castelsardo

Affascinante. Non saprei come altro definire Castelsardo, borgo medievale aggrappato su un promontorio a strapiombo sull’azzurro mare della Sardegna. Salire fino al castello e godere del panorama tutt’intorno è assolutamente da fare e ripaga lo sforzo della salita. Il borgo medievale conserva ancora il suo fascino originale, regalando scorci meravigliosi. Vale la pena anche la visita alla Cattedrale di Sant’Antonio Abate (a pagamento), inclusa la cripta che conserva alcuni interessanti reperti storici. Passeggiando per le viuzze del borgo troverete anziane signore intente a creare il più noto prodotto dell’artigianato locale, vasi, piatti e altri oggetti impagliati, che potete acquistare a pochi euro direttamente dalle loro mani.

A pochi km, direzione Sedini, la Roccia dell’Elefante. Al di là delle difficoltà di parcheggio, merita anche solo per la splendida vista sulla vallata sottostante.

Spiaggia “La Pelosa” e Stintino

La spiaggia de “La Pelosa”, probabilmente tra le più famose della Sardegna, è indubbiamente bellissima. Sabbia bianca e mare cristallino, con l’isoletta e relativa torre a caratteristica cornice, ne fanno una meta obbligatoria per chiunque sia in zona. È una spiaggia talmente famosa che, purtroppo, l’affollamento e conseguenti limitazioni ne penalizzano non poco la godibilità stessa: personalmente preferisco spiagge meno affollate, dove poter sentire il rumore del mare.

L'accesso a "La Pelosa" è da qualche anno soggetto a limitazioni e a pagamento. Si può prenotare l'accesso, 3,5€ per i > 12 anni (gratis i bambini), direttamente al sito web lapelosastintino.com: pagando con carta di credito si riceve via mail un QR code da mostrare al momento dell'accesso in spiaggia. Attenzione al regolamento, poiché i controlli sono piuttosto severi! In particolare, assicuratevi di avere uno stuoino da mettere sotto l'asciugamano (obbligatorio!), pena sanzione pecuniaria.
Le aree di sosta, a pagamento lungo la strada, costano una cifra variabile tra 1,50 e 2€ l'ora, che potete pagare sia ai totem che usando l'app EasyPark.

Niente di particolarmente entusiasmante il vicino piccolo borgo di Stintino: anonimo borgo marinaro dove fermarsi per un aperitivo o un gelato lungo la “passeggiata” sul porto.

Sull’unica strada che collega Stintino al resto dell’isola, si trovano altre famose spiagge come Le Saline, in una zona incredibilmente affascinante che merita almeno una veloce visita.

Isola Rossa e Spiaggia “La Marinedda”

A pochi km da Valledoria si trova una delle località più affascinanti della zona: Isola Rossa, conseguenza dei graniti rossi, esaltati ancor di più dall’azzurro profondo del mare. Oltre al piccolo borgo, la cui torre spagnola del 1500 è il riferimento privilegiato, la vicina spiaggia de La Marinedda è un luogo incantevole dove trascorrere rilassanti giornate sulla battigia di sabbia dalle sfumature rosa. Bellissima anche la zona circostante, esplorabile a piedi seguendo uno dei tanti sentieri sulla scogliera.

Il piccolo borgo di Isola Rossa, ormai esclusivamente a uso e consumo del turista, è ottimo per una rilassante passeggiata, aperitivo o gelato serale.

Sedini

Spostandosi di pochi km verso l’interno si arriva a Sedini, il “Paese nella Roccia, famoso per le domus de Janas. Passeggiando per le stradine del piccolo borgo si ha la netta sensazione di trovarsi fuori dal tempo e dallo spazio. Da quassù si gode di meravigliosi panorami sul territorio circostante e vale sicuramente una veloce visita, anche solo per “rinfrescarsi” dalla calura estiva.

Alghero

Viene definita “l’isola nell’isola“, questa cittadina di origini catalane le cui testimonianze sono ben presenti ovunque. È d’obbligo una passeggiata nel centro storico di Alghero, passando per i bastioni che si affacciano sul mare regalando una meravigliosa vista sul poco distante Capo Caccia. Sugli spalti sono state installate le riproduzioni di armi medievali, come catapulte, trabucchi e cannoni, per la gioia i bimbi e appassionati.

Non negando l’indubbio fascino di Alghero, non mi è particolarmente piaciuta la fortissima impostazione turistica del centro. Come molte altre città d’arte, anche questa ha subito una pesante trasformazione da parte di franchising e negozietti dedicati al turista, penalizzandone l’autenticità stessa.

Dal porto turistico di Alghero è possibile prendere uno dei tanti traghetti per la visita alle Grotte di Nettuno, che comunque potete anche raggiungere in auto e visitare a piedi (come abbiamo fatto noi).

Capo Caccia e le Grotte di Nettuno

La strada che porta da Alghero a Capo Caccia, per la visita alle Grotte di Nettuno, è meravigliosa. Passando lungo la costa, regala scorci e panorami meravigliosi. Degna di nota la visita alla ex-colonia penale di Tramariglio, nell’omonima zona, adesso museo. Purtroppo il tempo tiranno non ci ha permesso di visitarla, ma spero di poterlo fare in futuro.

Alla fine della strada, la biglietteria per le Grotte di Nettuno e l’inizio della lunga scalinata a strapiombo sulla scogliera (oltre 600 scalini!) per raggiungerla: consiglio di portare con sé una adeguata scorta di acqua, poiché gran parte del percorso, nel pomeriggio, è esposto a pieno sole.

L'ingresso alle Grotte di Nettuno è su prenotazione, con visita guidata a cadenza oraria (ogni ora, dalle 09:00 alle 19:00). Il costo è di 14€ per gli adulti, gratis sotto gli 8 anni.

All’ingresso della grotta si può assistere all’avvilente spettacolo offerto dalla massimizzazione turistica di un luogo stupendo: le barche che attraccano, per far scendere letteralmente “orde di turisti” in visita alla meraviglia naturale, compiendo manovre incredibili per non sbattere sugli scogli vicini.

La visita alle grotte, guidata e della durata di circa 35-40 minuti, è mediamente interessante. Le grotte sono bellissime, ma purtroppo subiscono le conseguenze d’interventi umani non sempre rispettosi dell’unicità del posto. All’interno della grotta si possono fare foto senza problemi.

L’Argentiera

Lungo la strada per ritornare verso la “base”, a Valledoria, una visita alla Spiaggia dell’Argentiera è d’obbligo. Questa zona, sito minerario fino agli anni ’60 (vi estraevano zinco, piombo e ferro), turisticamente poco battuta (una unica strada di accesso, particolarmente tortuosa), porta con sé un fascino incredibile dovuto proprio alla presenza delle strutture del sito minerario affacciate sul meraviglioso mare circostante.

Vi sono due spiagge, una più grande e una più piccola, di sassolini grigi.

Santa Teresa di Gallura

Visitare la Gallura significa anche raggiungere l’estremità settentrionale dell’isola, Santa Teresa di Gallura, cittadina voluta da Vittorio Emanuele I di Savoia, che la fondò nel 1808. Si affaccia direttamente sul mare, davanti alla costa meridionale della Corsica (un servizio traghetti collega le due sponde), in un tripudio di colori senza eguali.

La cittadina in sé non è niente di particolare, anche se merita una rilassante passeggiata. La spiaggia del paese, piccola e piuttosto affollata, è un valido ripiego solo se non potete spostarvi in altre, e ben più belle, spiagge.

Bella la vista dalla Torre di Longosardo, costruita per volere di Filippo II di Spagna.

Spiagga “Naracu Nieddu”

A pochi km da Santa Teresa c’è probabilmente la più bella spiaggia che abbiamo visitato durante queste vacanze: la Spiaggia di Naracu Nieddu. Raggiungibile dopo un 300mt di passeggiata in pineta, in un ambiente naturale d’incredibile bellezza, la sabbia bianca dalle sfumature rosse unite al mare cristallino e alle rocce ciclopiche, non si può che restare a bocca aperta. Un po’ fuori dai normali flussi turistici, sulla spiaggia poche persone a garanzia di relax assicurato.

Spiaggia “Riu Li Sardi”

Per l’ultima esplorazione della nostra vacanza abbiamo deciso di vedere la “famosa” Costa Paradiso, un tratto di costa raggiungibile solo attraverso una strada che, a un certo punto, diventa privata e ospita un vero e proprio “villaggio” a sé stante, in mezzo alle aspre rocce della Gallura. Luogo probabilmente troppo “vip” per i nostri gusti, abbiamo deciso di proseguire per arrivare al Riu li Sardi, con l’omonima spiaggia. Complice probabilmente un forte maestrale, la spiaggia era totalmente deserta. Posta poco più a nord della più famosa Spiaggia di Vignola, la bella pineta è una rinfrescante alternativa al caldo sole estivo.

Conclusioni

La fama della Sardegna non necessità certo di ulteriori elogi. È una isola bellissima, sia per le coste che per l’entroterra. Anche le persone tutte gentilissime e accoglienti, come in poche zone d’Italia. Uscendo dalle rotte turistiche più famose, si possono scoprire zone incontaminate di rara bellezza (nella speranza che rimangano tali più al lungo possibile).

Meritano anche le prelibatezze culinarie sarde. Al di là dell’immancabile porceddu arrosto, in Sardegna si producono pecorini favolosi e miele eccezionale. Adoro anche il pane carasau ma, soprattutto, il guttiau (è praticamente il carasau condito con olio e sale, ottimo come spuntino!), da mangiare insieme a una bella insalata di saporiti pomodori.

Per chi non avesse mai avuto il piacere di visitare questa meravigliosa parte d’Italia, un suggerimento: prendetevi tempo per gli spostamenti. A fare anche solo 50km può volerci oltre un’ora. Un obbligo allo “slow” che, forse, contribuisce al suo fascino.

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