Arrivo a Roccanova proprio nella settimana che precede la festa di San Rocco, molto venerato in questa zona della Basilicata. Il paese, e in particolare le chiese, erano tutte allestite in vista della sentita ricorrenza e lungo le vie campeggiavano colorati bandoni inneggianti alla vergine Maria e a San Rocco.
Molti borghi lucani sono simili, ma ognuno ha la sua caratteristica. Posso dire che di Roccanova mi hanno colpito le vie particolarmente strette e tortuose del “castello“, punto più alto dell’abitato, dove si trova la chiesa madre, la cui torre rossa è ben visibile da ogni punto.
In questi piccoli borghi, lontani dalla frenesia delle grandi città, è ancora possibile scoprire autentiche testimonianze del passato, come l’insegna in ceramica smaltata dello “Spaccio di pesce“, datata 1881. Anche le chiese e cappelle disseminate lungo le vie del Paese talvolta nascondono veri e propri tesori d’interesse religioso, culturale e artistico, come questa statua lignea della Madonna con bambino, conservata nella Chiesa Madre.
Prodotti tipici
Il “Grottino di Roccanova“, vino rosso fermentato nelle caverne tufacee del posto.
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